Il cavolo nero

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Il cavolo nero
Con le sue foglie bollose, di un verde scurissimo, si preparano piatti pieni di personalità

 

Il cavolo è l´ortaggio più multiforme fra tutti quelli che arrivano in tavola. Un caleidoscopio di varietà. Dal cavolfiore ai cavolini di Bruxelles, dalla verza al cavolo cappuccio, la famiglia delle Brassicaceae è molto numerosa.

Foglie espanse o rinserrate l´una sull´altra, colori che vanno da tutte le sfumature del verde al bianco passando per i rossi e i violetti, proporzioni e consistenze diverse che in cucina e a tavola offrono materia per mille ricette.

Brassica oleracea acephala sabellica è il nome botanico del cavolo nero, rustico principe dell´inverno orticolo perchè ama il freddo e resiste bene anche al gelo. Anzi, lo vuole. Solo con le prime gelate inizia la stagione in cui dà il meglio di sè, cioè quella croccantezza e quel sapore fra amarognolo, acidulo e piccante, che si sposano a meraviglia all´olio nuovo e alle verdure dell´orto.

Il territorio dove ha trovato maggiori estimatori è la Toscana ma cresce benissimo anche in altre regioni, dalla Liguria a quelle meridionali.

Sul campo si distingue perchè, come dice il nome scientifico è acefalo, cioè senza testa. E infatti, a differenza di altri cavoli, non presenta una testa compatta ma sviluppa le lunghe foglie, di un verde molto scuro con riflessi blu, in verticale, raggiungendo e spesso superando il metro di altezza.

Ogni foglia, caratterizzata da nervature chiare e rilevate, è coperta da vere e proprie bolle ed è inserita su un fusto erbaceo eretto, con una disposizione che ricordo le fronde di una palma. Per questo, altri suoi nomi, poco praticati per la verità, sono cavolo da foglia, cavolo a penna, cavolo a palmizio.

 

Per la sua adattabilità a qualsiasi tipo di terreno è un ortaggio facile da coltivare. Si semina in estate e si raccoglie a partire da novembre. Unica cosa che gli va assicurata è un ottimo drenaggio del terreno. E´ possibile coltivarlo anche in un contenitore abbastanza capiente (di 25-30 cm di diametro), sul fondo del quale sistemare 2 cm di argilla espansa che favorisce il drenaggio. Poi si colma il vaso con un comune terriccio mischiato con poca sabbia. Le innaffiature sono necessarie soprattutto dopo l´impianto e vanno sospese 30-35 giorni prima della raccolta.

 

 

Fonte: Gardenia

 

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