Darlingtonia californica

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Darlingtonia californica

È vero, le piante carnivore sono vegetali che mangiano gli animali. Nella maggior parte dei casi si nutrono di insetti. E non lo fanno per cattiveria, ma per necessità. La loro strana alimentazione è dovuta al terreno su cui crescono: rocce, paludi e torbiere aride, dove mancano gli elementi necessari al loro nutrimento. Per sopravvivere, quindi, le poverine sono costrette a ingurgitare anche un po´ di proteine animali.
Ciò non toglie che alcune di queste piante abbiano un aspetto un po’ poco rassicurante. Come la Darlingtonia californica, la cui “lingua” (la foglia rossastra) somiglia alla lingua biforcuta di un serpente. Non per niente nel Nord America, dove cresce, è stata soprannominata cobra lily (pianta cobra).

 

 

Unica specie del genere Darlingtonia, è una pianta carnivora, originaria del Nord America, in particolar modo delle zone montane dalla California settentrionale all´Oregon meridionale. La pianta fu scoperta nel 1841 dal botanico William D. Brackenridge sul monte Shasta. Nel 1853 fu descritta da John Torrey, che chiamò il genere Darlingtonia in onore del botanico americano William Darlington.

È chiamata anche pianta cobra per la tipica "lingua nettarifera" simile a quella di un cobra.

 

La foglia, dalla forma particolarissima, attira le prede tramite due “baffi” intrisi di nettare. La preda si posa attirata dal nettare e si dirige quindi verso l’apertura situata alla base di questi baffi. Una volta entrata nell’apertura, ingannata dalle finestrelle trasparenti che dalla parte alta dell’ascidio fanno passare la luce, s’innalza per volare via. Sbatte però nella parete interna dell’ascidio e precipita verso la base della foglia; peli ricurvi verso il basso impediscono all’insetto di risalire e a questo punto la fine è assicurata. In natura può raggiungere i 90 centimetri, ma in coltivazione le misure raggiunte sono spesso ben inferiori.

 

La sua coltivazione risulta essere relativamente facile, ma bisogna osservare alcune regole fondamentali. Come sempre il trucco è quello di imitare il più possibile le condizioni in cui la pianta vive in natura. Questa specie abita zone montane dove le temperature dell’aria e dell’acqua sono relativamente basse anche in primavera ed estate. In particolare, anche quando le piante crescono in pianura, le loro radici sono sempre immerse in corsi d’acqua gelida, per quanto la temperatura dell’aria nella bella stagione può superare i 30 °C.