In tempi antichi un principe lascio alla sua principessa la custodia di un tesoro, mentre lui partiva per la guerra; lei assediata da mille nemici si rifiuto’ di dire dove fosse nascosto e fu per questa uccisa, ma dal suo sangue nacque la pianta cibo degli dei, con semi amori come la sofferenza, rossi come il sangue, ma forti come la virtu´: nasceva il
cacao. Questa antica leggenda spiega la sacralita’ con cui era trattato il
Theobroma cacao, che noi conosciamo meglio come albero del cacao, dagli aztechi. Il nome dato dal celebre naturalista
Carlo Linneo e’ composto dal greco theos, dio, e broma, cibo e dal nome cacahuàtl, che indicava la pianta in lingua azteca. Quando gli spagnoli arrivano in America centrale trovarono che i popoli precolombiani impastavano la polvere ottenuta macinando i semi con la farina di mais, ricavandone una pasta densa che allungavano con poca acqua calda. Incuriositi da questa bevanda scura presto impararono a gustarla, come bevanda in grado di dare una particolare
forza ed
energia, fu cosi’ che venne portata in Europa, non ultimo dei tesori degli spagnoli. Il cacao e’ un albero che puo’ raggiungere gli otto metri d’altezza, ma raramente nelle coltivazioni questo accade per le
frequenti potature, le radici sono profonde e predilige il clima
caldo umido. Non ha bisogno di troppa luce e non sopporta troppo gli
sbalzi di temperatura. Le foglie verdi o rossicce spuntano direttamente sul tronco e sui rami, mentre i frutti sono grosse bacche ovali che contengono circa trenta o quaranta semi. Sono tre le varieta’ conosciute di cacao: la criollo, coltivata in messico, Venezuela e colombia, molto buona come sapore, ma di resa minore, sta lentamente sparendo; la forastero, pianta originaria del Brasile e si distingue per una bacca gialla e per una buona produzione, viene coltivata anche a Giava e in Sri lanka; la trinitaria, diversa come varieta’ dalle due precedenti e’ una derivazione del criollo dell’isola di Trinidad e il forastero, un ottimo cacao simile piu’ al forastero per qualita’ e sapore.
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