scheda di mantenimento
Questo genere comprende circa 400 specie di piante erbacee, suffruticose e arbusti sempreverdi originarie dell´Asia Minore e della Grecia. Sono spesso impiegate nei giardini per le loro qualita´ tappezzanti e per la fioritura abbondante e prolungata. L´iperico e´ una pianta rustica che non richiede particolari cure. Le foglie sono di colore verde brillante e di forma ovale allungata. I fiori sono generalmente di colore giallo, solitari o riuniti in racemi; compaiono in estate e perdurano fino a settembre-ottobre. Le infiorescenze presentano cinque sepali, cinque petali e numerosi stami molto evidenti di colore giallo. Le
specie nane, ideali per il giardino roccioso, necessitano posizioni
soleggiate; mentre le specie a carattere arbustivo richiedono posizioni
ombreggiate. Le innaffiature devono essere
regolari; e´ consigliabile riempire le buche di piantagione con
torba umida e preparare, alla fine della primavera,
pacciamatura organica al piede della pianta. Nel periodo estivo le innaffiature devono essere
abbondanti; da marzo a giugno somministrare al terreno un buon fertilizzante. L´iperico puo´ essere moltiplicato tramite
due tipi di talee. Per le specie nane si prelevano dai germogli basali talee lunghe circa 5 cm, mentre per le piante arbustive si prelevano propaggini lunghe circa 10 cm dai germogli laterali non fioriferi. Le talee si dispongono in letto freddo in un miscuglio di
torba e
sabbia; una volta che le piantine hanno radicato si invasano in piccoli contenitori. Per le specie nane il periodo di moltiplicazione va da maggio a giugno, mentre per l´altra specie va da giugno a settembre. La comparsa di macchie color arancio sulle foglie puo´ essere causata dalla
ruggine che si combatte con prodotti a base di
zinco, in caso di forte attacco. Se lo stato di infezione non e´ troppo grave si puo´ intervenire anche con
decotto di equiseto. Questa pianta e´ conosciuta fin dall´antichita´ e utilizzata nella farmacopea domestica per le sue svariate
proprieta´. E´ consigliata nelle affezioni bronchiali, asma, catarro, infiammazioni alla trachea, cattiva digestione, mal di stomaco, disturbi epatici, bruciature ed eritemi solari. Questa pianta viene chiamata anche con i nomi di
erba di San Giovanni e
cacciadiavoli, dovuti probabilmente al fatto che la pianta sboccia a ridosso del solstizio d´estate. Veniva coltivata o appesa fuori delle case per
scacciare diavoli e
malefici. Nel Medioevo si riteneva che un decotto di fiori d´iperico raccolti prima dell´alba servisse a scacciare qualsiasi mania e a guarire dalla
rabbia. Veniva anche bruciato come incenso.
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